Cesare Battisti, l’ex terrorista italiano del periodo degli anni di piombo condannato in Italia a più ergastoli, potrebbe essersi rifugiato in Bolivia.
Cesare Battisti non si trova e la polizia brasiliana non esclude che possa essere fuggito fuori dal Brasile, proprio nello stato sud-americano, in cui sembra che conta amicizie ad alto livello.
È questa l’ipotesi avanzata dall’ex giudice brasiliano Walter Maierovitch: “Ricordando anche un tentativo di fuga del passato, la nostra convinzione è che Cesare Battisti si troverebbe in Bolivia. Fonti dell’Intelligence sostengono che godrebbe là dell’appoggio del vicepresidente boliviano Alvaro García Liniera”.
Già nell’ottobre del 2017 infatti, Battisti era stato arrestato a Corumbà, nello stato di Mato Grosso del Sud, mentre, secondo l’accusa, tentava di attraversare il confine boliviano con 6 mila dollari e 1.300 euro non dichiarati.
La fuga di Cesare Battisti
Secondo la polizia brasiliana, la fuga di Cesare Battisti sarebbe avvenuta da almeno 10 giorni. È scomparso dalla sua casa di Cananeia, sulla costa di San Paolo, dove si era trasferito da tempo. L’ex terrorista si è reso irreperibile dopo l’ordine di arresto emesso da Luiz Fux, giudice del Tribunale Supremo brasiliano. Inoltre, il presidente uscente del Brasile, Michel Temer, aveva firmato nei giorni scorsi il decreto per la sua estradizione in Italia.
Diramate 20 fotofit di Cesare Battisti
Qualche giorno fa la polizia federale ha diffuso foto segnaletiche di 20 possibili travestimenti che il terrorista potrebbe adottare. Intanto il comando della Polizia federale brasiliana si è messo in contatto con i legali di Battisti per negoziare la possibilità di una resa e mediare per convincerlo a consegnarsi in maniera discreta, senza mettere in scena grandi scandali. Ma finora gli avvocati sostengono che non hanno alcun contatto con il loro cliente. Nel frattempo il suo nome è stato inserito nell’allerta rossa dell’Interpol, la lista dei ricercati a livello internazionale.
Matteo Salvini fiducioso
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini si dice comunque speranzoso, anzi, ribadisce che è pronto a prelevarlo personalmente, una volta catturato. Salvini ha spiegato di “non poter entrare nel merito dei dettagli su cui si sta lavorando” ma conta sull’operato delle autorità locali ed ha espresso fiducia sul positivo esito della vicenda.
A Roma si resta in attesa. Gli agenti italiani sono già in Brasile nell’eventualità di poter prelevare l’ex membro dei Proletari Armati per il Comunismo.
Patrizia Cicconi